Fausta Bonfiglio




Che giorno sei nata?
Il 6 giugno

Qual è il tratto principale del tuo carattere? Tre aggettivi per descriverti.
Allora, sono molto disponibile, mi piace stare con gli altri, ho un senso molto sociale e di convivenza, e questo mi dà molto piacere. Penso di esistere solo se comunico con gli altri

A che ora ti piace svegliarti?

La mattina mi sveglio verso le nove, non troppo presto, neanche troppo tardi. Verso le nove mi piace

Lavori al mattino presto o notte fonda?
Per la mia creatività, le cose più belle mi vengono di notte, quando sono sveglia, perché non dormo — anche perché sono una signora anziana. Qualche volta sto sveglia qualche ora, e sono da sola, e quindi penso a delle cose e mi vengono delle immagini senza fare niente. Questa è la creatività per me.
Altre volte  butto giù lo schizzo, perché poi la mattina non posso ricordare bene. E se quell'immagine che mi è venuta in mente mi ricompare un'altra volta nell’arco della giornata, vuol dire che c’è qualcosa da dire e da sviluppare

Cosa non manca mai nel tuo studio?
Non manca mai il materiale principale: la terra

Lo studio ti protegge o ti isola?
Mi isola e mi protegge allo stesso tempo. Mi piace perché non è Mi protegge, è la mia seconda pelle. Io mi identifico in questo studio. Chi entra può dire: “Mi piace” o “Non mi piace”, però vede Fausta. Ed è una bella cosa

C'è un angolo di questo spazio dove ti senti più a tuo agio? Quello dove trascorri più tempo?
Io sto sul divano oppure seduta al tavolo. A fine giornata mi siedo e guardo con sguardo critico. Rivedo quello che ho fatto, e ccontrollo che rispecchi ciò che volevo dire

Chi non vorresti mai far entrare in questo spazio? E chi invece vorresti invitare che ancora non ci è stato?
Le persone che io vorrei sono quelle intelligenti, con sensibilità — queste, in qualunque momento. Allora, chi non voglio? Gli arroganti, le persone spocchiose e le persone cosiddette cattive. Ci sono persone cattive: quelle proprio non le vorrei qui, mai. O, qualcuno che approfitta del mio essere disponibile per avere delle cose. Succede e questo mi fa molto soffrire


Qual è l'oggetto più inutile che c'è qua dentro?
Perché non lo butti?

No, non ce ne sono. Tengo tutto, perché anche se non lo uso è una memoria di qualcosa

In che epoca storica - oltre a quella presente - ti sarebbe piaciuto vivere?
Nel mondo degli Etruschi, perché di tutte le donne del passato, le donne etrusche erano quelle più considerate. Sul sarcofago, ad esempio, c’era marito e moglie. Se dovessi tornare indietro nel passato, non vorrei essere una donna greca, nel modo più assoluto. Una donna romana, ancora ancora. Una donna etrusca, sì

Preferisci dolce o salato?
Preferisco il dolce

Che musica ascolti?
Passo dalla musica classica alla musica del mio periodo. Ascolto i Beatles o tutti i cantanti italiani di quegli anni. La musica contemporanea molto meno, perché per me la musica è abbinata a un sentimento d’amore. Io oggi sono innamorata, ma delle persone, non di una persona in particolare. Sapore di sale, ad esempio, mi ricorda una storia che ho avuto in Sardegna, e rievoca le mie prime emozioni

Ti piacciono le favole?
Sì, molto, ma non ce n’è una a cui sono particolarmente legata.
Io ne invento tante. Invento le favole quando lavoro coi bambini, e mi piace fare questo gioco perché torno bambina anch’io. Amo raccontare le favole, raccontando cose assurde o non vere, perché mi piace spiazzare le persone. Faccio delle battute, non so… ultimamente ero al bar, uno lì fuori vede che ero seduta e dice: “Signora, se fumo la disturbo?” Dico: “No, guardi, può fumare pure, poi non sono neanche incinta.” E questo signore mi ha guardato, si è messo a ridere e mi ha detto: “Signora, mi dispiace avere un appuntamento, se no l’avrei invitata a sedersi al mio tavolo”

Qual è il tuo colore preferito?
Nelle mie sculture non c'è colore, perché sono bianche, nere — che non sono colori — oppure oro e argento, che non sono colori.
Personalmente amo il viola, vestirmi di viola. Il viola è un colore che può essere o degli artisti o dei pazzi. È un colore che rappresenta queste due figure, e gli artisti sono un po’ pazzi, per cui va bene il viola

Cosa detesti più di tutto?
La volgarità è una cosa che mi offende. Vedere in questo momento tanta volgarità, tanto menefreghismo e poca attenzione verso gli altri.
Ieri a Gaza, per il cibo, sono state uccise settanta persone, e i politici cosa fanno? Tutti gli Stati dovrebbero garantire il diritto alla vita, e in questo momento molti non lo garantiscono più. Ti mandano in guerra o ti fanno bombardare. E dov’è finito il mio diritto alla vita? Questo mi fa molto arrabbiare

Cosa evoca in te la parola selvatico?
Un qualcosa di primitivo, che è ancora tutta l'essenza di un tempo passato, che potrebbe diventare bellissimo

Quanto conta il desiderio?
Ha molta importanza.Io dico che anche l'ultimo giorno della mia vita, se desidererò qualcosa, sarò felice


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A cura di Fabrizio Meris

Intervista raccolta da Simona Pavan

Fotografie di Simon171